Succede in Europa, nelle “riserve americane” popolate dai nativi Europei

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di Guido Di Stefano

I proclami si inseguono, avvolti in una nebbia di chiacchiere, informazioni e controinformazioni, dichiarazioni e smentite, fatti secondari elevati al rango di interessi mondiali e fatti di valenza mondiale confinati all’angolo o, peggio, nell’oblio generale: è uno degli aspetti del caos.

Sembra proprio che gli indigeni europei non siano raggiunti costantemente e in egual misura da tutte le informazioni determinanti per la conservazione di cultura, identità, democrazia, benessere comune, pace, vita.

Nessuno ha però dimenticato di pubblicizzare l’ultima visita del “grande capo dei lunghi coltelli”  (mitico richiamo al linguaggio della perduta grande nazione indiana) in Europa.

Non è stata certo una visita di cortesia ma di “duro” lavoro: è faticoso scegliere i termini più consoni per minacciare o blandire.

Nel Regno Unito per frenare la spinta al Brexit è stato capace a contestualizzare nello stesso discorso promesse e minacce. Rifacendoci e richiamando i tempi in cui la vecchia nazione indiana americana lottava per la sua sopravvivenza noi collochiamo le sue parole nell’ottica (per valori ed esigenze) del mitico west: “se fate come dico io avrete coperte (magari riciclate?) e cibo (quanto basta?); in caso contrario non compreremo le pellicce dei vostri cacciatori (alias i “manufatti” dei vostri produttori)”. Un vero amico e molto democratico e molto diplomatico: forse si è ricordato di qualche antico diktat o ha volutamente  e delicatamente richiamare la (non proprio dimenticata) diplomazia delle “cannoniere” (e delle armi)?

Si è constatato che molti politici del Regno Unito (a prescindere dalle loro motivazioni e parole (da capire) messe in campo)  possiedono dignità, orgoglio e coraggio tali da poter affrontare a viso aperto  un successore  del “grande capo” dei comandanti del 7° cavalleggeri”, impartendogli  nel contempo reiterate lezioni di sovranità, democrazia e diplomazia. Non vogliamo credere che il “grande capo di Washington” abbia confuso le terre (o isole di Albione) con  le più ridotte terre (o isole) di Sicilia, donate e militarizzate dalla sua nazione con accordi bilaterali e non tanto pubblicizzati, in violazione e “dispregio” del trattato di Parigi, delle leggi e del Parlamento italiano e quindi della (pacifista)  Costituzione Italiana, dello Statuto della Regione Siciliana e di tutti i popoli coinvolti.

Invece avete letto il sommo elogio indirizzato alla cancelliera Merkel? Sembra che l’ha esaltata per la gestione dei migranti e l’ha posizionata “dalla parte giusta della storia”. Forse ci siamo persi qualche puntata o meglio qualche lezione (spogliata dai segreti di stato) in cui la Maestra Storia addita il moderno operato politico-poliziesco-guerriero-economico-finanziario dei potenti d’America come il lato giusto della storia e ad esso debbono uniformarsi tutti i miliardi di esseri umani “standardizzati” secondo i modelli americani.

Parole, parole, parole bellissime ma subito smentite in teoria e nei fatti: questo ci riservano i potenti, i quasi potenti e tutti i loro sodali.

Procediamo con qualche esempio.

Ci hanno detto:  “Un grande segnale di speranza per il futuro: ben 175 paesi hanno firmato l’accordo Cop 21 per fermare l’aumento di temperatura entro precisi parametri”. Sorvolando sui fatti passati che sembrano segnalare analoghi aumenti di temperatura e CO2 in tempi  relativamente “prossimi o lontani“ ma in ogni caso non sospetti (e non imputabili all’uomo) noi chiediamo: ma è vero che gli USA, inflessibili sanzionatori (a turno) di Iran, Nord Corea e altri “ribelli” stanno preparando degli ordigni nucleari “tascabili” (insomma tipo valigette)?  In ogni caso l’argomento non merita un approfondimento internazionale?  Noi non troviamo salutare e poetico l’inquinamento nucleare  e neppure la fuga in avanti della temperatura.

E ancora chissà perché però nessuno si è premurato di pubblicizzare a dovere che alcuni trattati internazionali (come ad esempio l’adesione alla Corte penale internazionale) non sono stati ratificati “dalla parte giusta della storia”, cioè dagli USA. Questo atteggiamento ci ricorda tanto quello dei sovrani-imperatori che quando erano a corto di “ragioni” chiudevano la discussione con l’abusato detto “il re sono io”.

E chissà perché mentre loro, gli yankee, promettono giustizia-pace-benessere universali sulle loro terre albergano anche agenzie di rating rigorose e inflessibili contro i ribelli e comprensive per i simpatizzanti: di tali orientamenti ci sono sembrati pregni  i rating di Russia e Ucraina. Quando addirittura non manifestano facoltà più che paranormali, addirittura profetiche: sembra che qualcuno abbia profetizzato una caduta del rating d’Italia se i ribelli elettori italiani oseranno bocciare la riforma costituzionale tanto perorata dal governo italiano.

E mentre siamo in Italia chiediamo se risponde a verità la certezza di Renzi che la volontà dei cittadini austriaci sarà calpestata. Se è vero siamo proprio nei guai: un potente tra le righe ammette che i popoli non hanno più alcun potere decisionale: come dire “le votazioni per scegliere i governi e gli indirizzi” sono un passatempo per rabbonire i popoli, perché  comanda la UE, comanda la Commissione Europea, comanda la NATO,  comandano gli USA, comanda la (loro) finanza globale.

Per qualche attimo abbiamo temuto di esserci distratti e non esserci accorti che la nazione USA era già popolata da semidei onniscienti e onnipotenti.

Ma poi abbiamo letto qualcosa sui moltissimi  contadini messicani presenti in California in condizioni non sempre di perfetta eguaglianza, a volte con il “braccialetto elettronico”, a volte senza “possibilità economica” di assistenza medica: per la gioia e l’oro dei ricchi! E ci siamo resi conto che la loro “superiorità” non è intima ma poggia su due pilastri, dei quali si parla continuamente in ogni dove: la potenza della “ricchezza”  e la potenza delle “armi”.

Forse nella recente visita europea il presidente USA ha portato anche qualche modellino di braccialetto? No, non crediamo: gli Europei, indigeni per primi e allogeni poi, siamo destinatari dei microchip! Certo come effetto collaterale potremo venire danneggiati da esplosioni elettromagnetiche solari o galattiche: solo noi però, non i potenti!

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